Segni di interpunzione (punteggiatura)
- punto . (punto fermo, maggiore, stabile, finale o periodo)
- utilizzato come pausa forte al termine di una frase
- al termine di un’abbreviazione (dott.)
nota: se una frase termina con un’abbreviazione si utilizza un solo punto - al centro di parole contratte (dott.ssa)
- virgola ,
- utilizzata come pausa breve
- utilizzata per separare gli elementi di un elenco
- utilizzata per delimitare gli incisi
- utilizzata per delimitare un vocativo
- utilizzata per delimitare un’apposizione
- utilizzata per separare frasi coordinate e subordinate da quella principale
- punto e virgola ; (punto acuto, punto coma)
- utilizzato come pausa intermedia tra virgola e punto
- utilizzato per separare frasi coordinate complesse, ma correlate tra loro
- due punti : (punto addoppiato, doppio, piccolo)
- utilizzati per introdurre una frase che chiarirà quanto la precede
- utilizzati per introdurre un discorso diretto
- utilizzati per introdurre un elenco
- punto esclamativo !
- utilizzato dopo le interiezioni
- utilizzato alla fine di frasi per esprimere meraviglia o sorpresa
- punto interrogativo ? (punto domandativo)
- utilizzati per formulare una domanda
- puntini di sospensione … (punti sospensivi)
nota: sono sempre e solo tre- utilizzati per indicare la sospensione del discorso
- utilizzati tra parentesi quadre per rappresentare un’omissione quando si riportano testi o parole pronunciate
- asterisco *
- utilizzato per indicare un’omissione
nota: in questo caso sono sempre e solo tre - utilizzato per indicare un errore ortografico
- utilizzato per indicare un’omissione
- virgolette caporali « » (basse, sergenti)
- utilizzate per delimitare un discorso diretto o una citazione
- virgolette dritte “…” (alte)
- utilizzate per delimitare un discorso diretto o una citazione
- utilizzate per indicare ironia nell’utilizzo di una parola: “tra virgolette”
- virgolette inglesi “…”
- virgolette semplici ‘…’
- barra obliqua / (sbarretta) (slash)
- utilizzata per indicare un’alternativa tra due o più elementi
- utilizzata nelle date al posto del trattino
- parentesi tonde ( )
- utilizzate per segnare un inciso
- parentesi quadre [ ]
- utilizzate per segnare un inciso all’interno delle parentesi tonde
- utilizzate racchiudendo i puntini di sospensione per rappresentare un’omissione quando si riportano testi o parole pronunciate
- lineetta — (trattino lungo) (lineetta emme, da confermare)
- viene utilizzata al posto delle virgolette, a cui può essere sostituita per delimitare i discorsi pronunciati mentalmente (o viceversa)
- viene usata al posto della virgola per segnare in modo marcato un inciso
- viene usata al posto delle parentesi tonde per segnare in modo marcato il contenuto
- viene utilizzata dopo un punto per staccare in modo netto un inciso
- lineetta enne –
- ha la dimensione di una N in larghezza
- viene comunemente usata per indicare intervalli chiusi di valori
- trattino – (stanghetta)
- viene utilizzato per sillabare le parole in generale e in fine riga (in questo caso può essere usato anche il doppio trattino)
- viene utilizzato per le parole composte, dove in molti casi potrebbe essere omesso
- viene ancora utilizzato nelle parole con prefissi ex ed extra, dove potrebbe essere omesso, e nelle parole con prefissi ri, pre e post
- viene utilizzato per unire due o più sostantivi/nomi propri/aggettivi in relazione tra loro come nelle tratte di un percorso, o due o più numeri come per una coppia di anni, in questo caso non vi sono spazi prima e dopo; oppure per unire due o più gruppi di nomi o numeri e in questo caso vi è uno spazio prima e dopo
Nei dizionari si usano anche le lineette verticali || per creare uno stacco marcato tra argomenti diversi.
Segni grafici
Elenco dei segni grafici più comuni e utili.
- accento (segnaccento)
- accenti tonici
- accento acuto ´
- accento grave `
- accento circonflesso ^
- accenti tonici
- apostrofo ’
nota: per economia nelle tastiere delle macchine per scrivere e dei computer è di solito presente l’apostrofo dattilografico o diritto al posto dell’apostrofo tipografico o curvo. In Unicode esso è denominato apostrophe e ha il codice U+0027, mentre l’apostrofo curvo è denominato right single quotation mark (virgoletta semplice chiusa) e ha il codice U+2019- utilizzato per indicare l’elisione di vocale finale
- utilizzato per indicare la contrazione dei millesimi come in ‘900
- utilizzato per le aferesi, soprattutto negli accorciamenti degli anni delle date come in ’69
- utilizzato per indicare la riduzione di un dittongo negli imperativi da’, fa’, sta’, va’
- utilizzato per indicare il troncamento di un’intera sillaba che lascia terminare la parola con una vocale, come in po’
- non viene utilizzato quando la caduta di una vocale finale costituisce troncamento (può esserci sia davanti a vocale che davanti a consonante) e non elisione (può esserci solo sia davanti a vocale)
- barra rovesciata \ (inversa, retroversa, controbarra) (backslash)
- utilizzata in informatica come
- separatore di directory nei percorsi dei file in Windows
- carattere di escape per cambiare il comportamento del carattere che la segue, subito dopo senza spazi a dividerli, sia per inserire comandi come una tabulazione (di solito: \t) o un a capo (di solito: \n) sia per inserire caratteri speciali, come le virgolette, che altrimenti svolgerebbero altre funzioni all’interno del codice
- utilizzata in informatica come
- barra verticale | ‖ ¦
- utilizzata soprattutto in informatica con vari scopi a seconda del contesto (sia nei comandi che nella manualistica)
- cancelletto #
- utilizzato al posto della parola numero
- utilizzato in informatica con vari scopi
- utilizzato nei social network per creare dei tag
- utilizzato negli Stati Uniti per indicare un numero ordinale, esempio: #1 vuol dire al primo posto
- chiocciola o a commerciale (at) @
nota: in un approfondimento dell’Accademia della Crusca viene segnalato che è stata introdotta nella tastiera delle macchine da scrivere anglosassoni per ricoprire il significato di “al prezzo di”- utilizzata al giorno d’oggi per comporre un indirizzo di posta elettronica
- utilizzata al giorno d’oggi per indicare il nome utente nei social network
- utilizzata nei paesi anglosassoni per indicare “presso” (at)
- utilizzata in passato in diversi ambiti commerciali per indicare unità, date, prezzi, cambi,…
- utilizzata in ambiti sportivi per indicare dove si svolgerà una partita
- utilizzata in elettronica per indicare a quali condizioni è stata svolta una misurazione o si raggiunge un certo risultato
- copyright © ℗
- e commerciale (et) &
- utilizzata nelle ragioni sociali (anglosassoni)
- utilizzata in informatica nei linguaggi di programmazione o di marcatura
- grado °
- indicatore ordinale º ª
- losanga ◊
- marchio ™ ℠ ®
- numero №
- obelisco † ‡
- utilizzato per indicare la data di morte di una persona, di un fenomeno, di un’istituzione, di un oggetto, di una lingua
- obelo ÷
- utilizzato per indicare un intervallo
- paragrafo §
- per cento/mille/punto base % ‰ ‱
- primo ′ ″ ‴
- punto elenco •
- tilde ~
- utilizzata per indicare equivalenza (in questo senso usata anche doppia)
- utilizzata per indicare versus (vs.)
- utilizzata per indicare circa
- utilizzata per indicare la directory home dell’utente
- trattino basso _
nota: nelle tastiere delle macchine per scrivere era presente per permettere la sottolineatura dei testi- utilizzato in campo informatico al posto dello spazio nel nome dei file e degli indirizzi email
- utilizzato per racchiudere una o più parole allo scopo di dare enfasi
- utilizzato nei moduli per creare campi da riempire
- utilizzato per creare linee divisorie
Abbreviazioni
Ad esempio
ad es. / ad e.
Esempio
es. (plurale ess.)
Per esempio
per es. / p. es. / p. e.
D eufonica
La “d eufonica” usata nelle parole “ed” e “ad” serve per rendere più piacevole la lettura nei casi in cui la congiunzione “e” e la preposizione “a” siano a seguite da un termine che inizia con la stessa vocale.
Eccezione di fronte a vocale uguale: non viene usata se il termine che segue “e” inizia per “ed”, se il termine che segue “a” inizia per “ad”.
Eccezione di fronte a vocale diversa: viene utilizzata nei casi ormai di uso comune come: lei/lui/tu ed io, ad esempio, ad eccezione, fino ad ora, dare ad intendere.
In passato la si utilizzava anche:
- di fronte a vocali diverse
- per la congiunzione “o”
- per “che”, “ne”, “se”,…1